Il sistema di pagamento SWIFT: quando sono valide le comunicazioni interbancarie

Cass. Sez. I, 10.6.2014 n. 13020

Diritto commerciale – Diritto bancario – sistema pagamento SWIFT – validità

L’acronimo swift sta per Society for Worldwide interbank financial telecomunication e costituisce un sistema di comunicazione interbancaria, a cui possono accedere anche gli utenti-clienti di una banca, utilizzando il codice “bic” (bank identificative code) della stessa banca, con l’aggiunta degli identificativi propri (codice iban) e trasmettendo ad altro utente di altra banca, identificato con il bic della banca ricevente e l’iban dell’utente destinatario. Della comunicazione effettuata rimane traccia nel server.
La SWIFT gestisce un servizio mondiale di messaggeria elettronica per organismi finanziari che permette a più di novemila banche, istituti finanziari e di gestione di titoli nonché di altre società clienti di scambiare tra loro messaggi finanziari standardizzati tramite un software sviluppato dall’impresa stessa e la sua rete internazionale criptata di trasmissione di dati. Grazie a tale rete di trasmissione di dati che ha istituito e di cui assicura la manutenzione, la SWIFT provvede in particolare al trattamento di messaggi concernenti pagamenti interbancari ed operazioni su titoli. Gli organismi finanziari aderenti alla SWIFT sono connessi alla rete attraverso le proprie installazioni informatiche, grazie ad una connessione specifica (gateway).
I soggetti aderenti al sistema swift, che sono solo le banche, devono attenersi esclusivamente ai codici e alle forme utilizzate dal sistema che prevede lo scambio di messaggi di testo insieme con il codice identificativo del tipo dell’operazione disposta, composto di lettere e numeri. I messaggi hanno formati standards definiti a livello mondiale e riportati nel manuale ufficiale della società Swift User Handbook. I messaggi che non rispettano la forma suddetta non sono vincolanti.