Cass. Sez. VI, 7.1.2016 n. 100
Diritto commerciale – concorrenza sleale – pubblicità comparativa – sussistenza
La concorrenza sleale per appropriazione di pregi dei prodotti o dell’impresa altrui, di cui all’art. 2598, n. 2 cc, non consiste nell’adozione, sia pur parassitaria di tecniche, materiali o procedimenti già usati da altra impresa, che può dar luogo, invece, alla concorrenza sleale per imitazione servile, ma ricorre quando un imprenditore, in forme pubblicitarie od equivalenti, attribuisce ai propri prodotti o alla propria impresa pregi, quali, ad esempio, premi, medaglie, riconoscimenti, qualità, indicazioni, requisiti, virtù, da essi non posseduti, ma appartenenti a prodotti o all’impresa di un concorrente, in modo da perturbare la libera scelta dei consumatori.