Archivi autore: Silvia Nannelli

Il patto commissorio può riguardare anche un negozio complesso con la partecipazione di più parti

Cass. Sez. I, 3.11.2023 n. 30702

Diritto delle obbligazioni e contratti – patto commissorio – divieto – parti – pluralità – sussistenza

L’intento elusivo del divieto legale del patto commissorio è configurabile allorché sussista, tra le diverse pattuizioni negoziali, un nesso di interdipendenza tale da far emergere la loro funzionale preordinazione allo scopo finale di garanzia piuttosto che a quello di scambio, sicché il giudice non deve limitarsi a verificare il solo tenore letterale delle clausole inserite nel contratto, o nei contratti, posti in essere dalle parti, ma è tenuto ad accertare la funzione economica sottesa alla fattispecie negoziale posta in essere, restando a tal fine irrilevante anche l’identità dei soggetti che abbiano stipulato i negozi collegati, complessi o misti.

La prova del consilium fraudis nell’azione revocatoria ordinaria si può dare anche con presunzioni sulla parentela delle parti

Cass. Sez. III, 2.11.2023 n. 30486

Diritto delle obbligazioni e contratti – azione revocatoria ordinaria – consilium fraudis – prova – presunzioni – sussistenza

La prova della «participatio fraudis» del terzo, necessaria ai fini dell’accoglimento dell’azione revocatoria ordinaria nel caso in cui l’atto dispositivo sia oneroso e successivo al sorgere del credito, può essere ricavata anche da presunzioni semplici, ivi compresa la sussistenza di un vincolo parentale tra il debitore e il terzo, quando tale vincolo renda estremamente inverosimile che il terzo non fosse a conoscenza della situazione debitoria gravante sul disponente.

Il concetto di finanziamento soci è atipico

Cass. Sez. I, 30.10.2023 n. 30089

Diritto commerciale – società di capitali – finanziamento soci – condizioni

Posto che rientra nella categoria dei “finanziamenti effettuati in qualsiasi forma”, a norma dell’art. 2467 c.c., ogni atto che comporti un’attribuzione patrimoniale accompagnata dall’obbligo della sua futura restituzione, la fornitura di merci, in esclusiva e di lungo corso, accompagnata da una sistematica dilazione di pagamento – abnorme rispetto a quelle mediamente praticate da altri fornitori ed ai termini d’uso dei pagamenti del settore – può essere idonea ad integrare un finanziamento per il quale si applica al relativo credito di rimborso il regime civilistico della postergazione.

Le rimesse bancarie sono revocabili se riducono in modo consistente e durevole l’esposizione

Cass. Sez. I, 30.10.2023 n. 29998

Diritto della crisi di impresa – liquidazione giudiziale – azione revocatoria – rimesse bancarie – revocabilità – condizioni

Le rimesse bancarie sono revocabili laddove riducano durevolmente e in misura consistente l’esposizione debitoria del correntista poi fallito senza che rilevi la natura solutoria o ripristinatoria della rimessa.

Per il calcolo dell’usura vanno considerati anche le spese per l’assicurazione

Cass. Sez. II, 24.10.2023 n. 29501

Diritto bancario e dei mercati finanziari – contratti bancari – usura – costi assicurativi – rilevanza

Ai fini della valutazione dell’eventuale natura usuraria di un contratto di mutuo, devono essere conteggiate anche le spese di assicurazione sostenute dal debitore per ottenere il credito, in conformità con quanto previsto dall’art. 644 c.p., comma 4, essendo, all’uopo, sufficiente che le stesse risultino collegate alla concessione del credito.

Il socio receduto continua a rispondere delle obbligazioni sociali se il suo recesso non sia stato portato a conoscenza dei creditori

Cass. Sez. III, 23.10.2023 n. 29306

Diritto societario – società di persone – recesso del socio – pubblicità – conseguenze

La responsabilità del socio di società di persone verso i terzi per le obbligazioni della stessa deve ritenersi temporalmente correlata alla durata del rapporto sociale e, conseguentemente, esclusa oltre la data dello scioglimento del rapporto tra il socio e la società, a condizione che lo scioglimento sia stato portato con mezzi idonei a conoscenza dei terzi che lo hanno incolpevolmente ignorato.

Il deposito tardivo della certificazione ipocatastale deve essere contestata con l’impugnazione dell’ordinanza di vendita

Cass. Sez. III, 17.10.2023 n. 28846

Diritto processuale civile – esecuzione – esecuzione immobiliare – certificazione notarile – deposito – tardività – impugnazione

In caso di deposito tardivo della documentazione catastale richiesta dall’art. 567 cpc, se il giudice dell’esecuzione emette ugualmente (erroneamente) l’ordinanza di vendita e la stessa non venga tempestivamente impugnata dal debitore, il vizio resta sanato e si potrà procedere regolarmente alla vendita, in presenza della necessaria base documentale.

Il tasso del contratto di leasing può essere desunto dal contenuto del contratto stesso

Cass. Sez. III, 17.10.2023 n. 28824

Diritto bancario e dei mercati finanziari – contratti bancari – tassi, prezzi e condizioni – forma scritta – condizioni

In tema di leasing immobiliare, la mancata indicazione, nel contratto, del “tasso leasing” non determina la violazione dell’art. 117, comma 4, T.U.B. ove lo stesso sia determinabile per relationem, con rinvio a criteri prestabiliti ed elementi estrinseci, obiettivamente individuabili, senza alcun margine di incertezza né di discrezionalità in capo alla società di leasing, dovendosi individuare la ratio della norma nell’esigenza di salvaguardia del cliente sul piano della trasparenza, declinata in senso economico, essendo trasparente il contratto che lascia intuire o prevedere il livello di rischio o di spesa del contratto di durata.

Il patto di compensazione o di elisione consente alla banca di trattenere le somme riscosse anche dopo il concordato

Cass. Sez. I, 9.10.2023 n. 28232

Diritto bancario e dei mercati finanziari – contratti bancari – mandato all’incasso – patto di compensazione o di elisione – riscossione – trattenimento

L’esistenza del patto con cui è stato attribuito alla banca il diritto di incamerare le somme riscosse all’esito della esecuzione del mandato all’incasso, e l’operatività dell’istituto della c.d. compensazione impropria, consentono alla banca di trattenersi legittimamente le somme riscosse dopo l’apertura del concordato preventivo.

La donazione con riserva di usufrutto anche per il coniuge riguarda la sola nuda proprietà

Cass. Sez. II, 6.10.2023 n. 28202

Diritto delle successioni e donazioni – donazione – riserva di usufrutto – valore

Qualora il donante abbia donato la nuda proprietà di un bene, riservandosi l’usufrutto per sé e per il coniuge, vita natural durante e con reciproco diritto di accrescimento (c.d. usufrutto congiuntivo), se il coniuge sopravvive al donante, il valore del bene donato corrisponde alla sola nuda proprietà.