Corte di Giustizia UE Sez. II, 7.4.2016 causa n. C-546/14
Diritto fallimentare – concordato preventivo – debito IVA – falcidia – ammissibilità
L’art. 4 par.3 TUE e gli artt. 2, 250 par.1 e 273 Direttiva 2006/112/CE (sistema comune d’IVA) non ostano a una normativa nazionale, come quella italiana, interpretata nel senso che un imprenditore in stato di insolvenza può presentare a un giudice una domanda di apertura di una procedura di concordato preventivo, al fine di saldare i propri debiti mediante la liquidazione del suo patrimonio, con la quale proponga di pagare solo parzialmente un debito dell’imposta sul valore aggiunto attestando, sulla base dell’accertamento di un esperto indipendente, che tale debito non riceverebbe un trattamento migliore nel caso di proprio fallimento.